"<a href="https://www.flickr.com/photos/61021753@N02/49520818473" target="_blank" rel="noreferrer noopener">n59_w1150</a>" di <a href="https://www.flickr.com/photos/61021753@N02" target="_blank" rel="noreferrer noopener">BioDivLibrary</a>/ <a href="https://creativecommons.org/publicdomain/mark/1.0/?ref=openverse" target="_blank" rel="noreferrer noopener">pdm 1.0</a>

Poiché finora praticamente tutte le previsioni della Profezia dei Papi si sono avverate, anche la frase finale della Profezia assume una nuova luce e indicherebbe che la fine del mondo sarebbe piuttosto imminente. Ma quanto imminente? E come avverrebbe?

 

Ora vedremo le risposte a queste domande limitandoci alla profezia in questione, ma subito dopo – con risultati estremamente interessanti – allargheremo il nostro orizzonte ad altre profezie contenute invece in apparizioni famose (e non) della Madonna per avere dei riscontri e, soprattutto, per saperne di più sul “quando” e sul “come”.

 

Ricordiamo che la frase finale della Profezia dei Papi è: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia”.

 

Molte persone hanno pensato che questa frase si riferisse a un 112° Papa, anche se i motti sono 111. In realtà, la Profezia suddetta non numera i Papi, e non parla affatto di un 112° Papa. I vari motti sono elencati uno sotto l’altro, e proprio sotto l’ultimo motto, De gloriae olivae, c’è la frase che abbiamo riportato qui sopra relativa al Petrus romanus. Nel documento più antico in cui è riportata, la frase sul Petrus romanus è così vicina al motto De gloria olivae che essi sono probabilmente lo stesso soprannome, la stessa descrizione di uno stesso Papa. L’illusione dell’esistenza di un 112° Papa sarebbe, in altre parole, semplicemente una tragica “trappola” in cui chi ha finora interpretato la profezia sarebbe caduto.

 

Ma è soprattutto quanto emerge dalle singolari “coincidenze” che abbiamo illustrato nell’omonima sezione di questo sito, e da alcuni importanti fatti recenti di cronaca riportati nelle nostre news, a far pensare che De Gloria Olivae e il Petrus romanus sono in realtà la stessa persona, cioè lo stesso Papa. Vediamo perché.

 

Occorre, innanzitutto, riflettere su cosa abbia rappresentato Pietro per la Chiesa: egli è stato il primo Papa dopo Gesù, così come De gloria olivae è il primo Papa dopo quella sorta di “Gesù reincarnato” che è stato Giovanni Paolo II (basti pensare all’attentato e alle varie “coincidenze”…). Così come c’è una distanza incommensurabile in “grandezza” tra Pietro (I) e Gesù, così esiste tra Papa Ratzinger e Papa Wojtyla. In altre parole, Pietro (I) : Gesù = Papa Ratzinger : Papa Wojtyla “il grande” (leggi: “Pietro sta a Gesù come Papa Ratzinger sta a Papa Wojtyla il Grande”). È quindi del tutto naturale concludere che De gloria olivae, cioè Papa Ratzinger, sia il “Pietro II” della frase finale e dunque l’ultimo Papa della Storia, quello che “chiude il cerchio”.

 

Una questione importante dunque è: Wojtyla si può considerare un po’ una sorta di “Nuovo Gesù” (uso queste espressioni ovviamente piuttosto forti solo per essere più chiaro)? Chiunque abbia vissuto le ore, i giorni in cui il mondo intero è rimasto incollato alla televisione per ripercorrere le tappe del suo straordinario pontificato, non può non essere stato profondamente colpito dalla sua figura e dall’impatto che egli ha avuto sulla gente durante il suo Papato e nel lento trapasso, quest’ultimo seguito, come mai era successo, in una lunghissima non-stop mediatica planetaria. Tuttavia, anche a prescindere dai “miracoli” (che abbiamo deciso di non considerare), e dalle sensazioni personali (che non sono chiaramente oggettive), sembra che il Cielo si sia divertito a dare molti “segni” che indicano, specie se considerati nel loro complesso, come Giovanni Paolo II sia stato un Papa molto “speciale”.

 

Questi “segni” li abbiamo già illustrati in precedenza, e tra essi spiccano: (1) la coincidenza di data (13 maggio) e ora tra l’attentato subìto e la prima apparizione della Madonna di Fatima, nonché tutti gli altri “episodi” grandi e piccoli che legano Papa Wojtyla alla vicenda o ai personaggi di Fatima; (2) il fatto che il suo sia stato il pontificato più lungo dopo quello di Pietro e del grande Pio XI, nato il 13 maggio; (3) il fatto che l’ora della sua morte sia formata dagli unici due numeri che moltiplicati fra loro diano il numero che in numerologia indica la “perfezione”; (4) il fatto che un fenomeno riguardante il Sole accomuni la morte di Gesù, l’apparizione di Fatima e sia il suo “arrivo” su questo pianeta che l’ultimo “addio” in diretta planetaria. In questo senso, le “coincidenze” formano le tessere di un puzzle che solo in questi ultimi mesi riusciamo a ricomporre e a interpretare.

 

Ma vi è un’altra importantissima ragione per cui, indipendentemente dai ragionamenti fatti finora, si può concludere che Benedetto XVI è l’ultimo Papa della Storia, o, equivalentemente, che De gloria olivae e il Petrus romanus descrivono lo stesso pontefice. Lo vedremo nelle righe qui sotto, che interpretano alcuni recenti eventi di cronaca.

 

 

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SIAMO VICINI ALLA FINE DEL MONDO?

 

La risposta sembra largamente contenuta nella Profezia dei Papi: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia”.

 

L”ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa” e le “tribolazioni” potrebbero essere quelle scatenate dalle parole di Benedetto XVI su Maometto pronunciate nella sua lectio magistralis tenuta in Germania, all’Università di Ratisbona, il 12 settembre 2006, e considerate una grave offesa dal mondo islamico. Nei giorni seguenti a tale infausto discorso, infatti, si sono succeduti dei fatti che davvero hanno fatto ritornare alla mente le antiche persecuzioni di duemila anni fa contro i Cristiani: una chiesa cristiana è stata bruciata a Turkarem, in Palestina; a Mogadiscio, in Somalia, è stata uccisa una suora, suor Leonella; in Indonesia sono stati uccisi tre Cristiani accusati di aver ucciso duecento musulmani negli scontri interreligiosi del 2000, ma l’esecuzione è avvenuta dopo un processo viziato da pesanti irregolarità, come testimonianze non ascoltate e prove non accettate.

 

Inoltre, sempre a seguito di tale discorso, sono giunte gravissime minacce contro Benedetto XVI e contro il Vaticano che potrebbero concretizzarsi in futuro. Il 15 settembre 2006 il gruppo armato Jaiech al-Moudjahidine, cellula irachena di Al Qaeda, con un comunicato su Internet, ha minacciato di attaccare Roma e il Vaticano a causa delle parole di Benedetto XVI sull’Islam e sulla guerra santa. “Giuriamo di distruggere le croci nel cuore di Roma – hanno scritto i terroristi – Non avremo pace finché i vostri troni e le vostre croci non saranno distrutte”. “Ci faremo vivi con fatti, non con parole” si leggeva ancora nel comunicato. Altre minacce: “Sappi che i soldati di Maometto verranno presto o tardi a scuotere il tuo trono dalle fondamenta del tuo stato” si leggeva in un messaggio del gruppo armato iracheno Asaeb al Iraq al Jihadiya (Lega degli jihadisti in Iraq) rivolto al Papa.

 

Le minacce suddette riguardano la figura del Papa e il Vaticano come luogo fisico. Dunque l'”inizio della fine” potrebbe forse essere un grave attentato che provochi la morte del Papa e/o la distruzione fisica di una parte o dell’intero Vaticano. In realtà, dalla Profezia dei Papi non è affatto chiaro se Roma, “la città dai sette colli”, sarà distrutta dall’uomo o da Dio. Nel primo caso, ci si deve aspettare come “segno” dell’inizio della fine un attentato contro il Papa e/o contro la sede fisica del Vaticano, mentre nel secondo non è chiaro quale “segno premonitore” aspettarsi, se non la persecuzione e le tribolazioni che sembrano essere iniziate con l’infelice discorso del Papa, ma che non sappiamo quanto a lungo dureranno… In ogni caso, appaiono preoccupanti le parole pronunciate dal Papa alla vigilia del suo viaggio in Germania (settembre 2006), quando ha detto: “È probabilmente l’ultimo viaggio che potrò fare nel mio Paese. [..] Sono vecchio e non so quanto tempo il Signore mi darà ancora”.

 

 

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FINE DEL MONDO: “QUANDO” E “COME”?

 

Questa è, ovviamente, la domanda e l’argomento più interessante di questo sito, assieme alla tesi che Ratzinger sia l’ultimo Papa della Storia. Solo che, mentre quest’ultima è, appunto, una tesi (sia pure con tutta una serie di forti indizi che la sostengono a fronte di praticamente nessun indizio a sostegno di una tesi diversa!), il “quando” e il “come” della fine del mondo, solo accennati dalla Profezia dei Papi, sono in realtà molto più chiaramente contenuti in varie profezie fatte dalla Madonna in alcune famose apparizioni del Ventesimo secolo.

 

In effetti, oggi che la Profezia dei Papi è di terribile attualità e che uno vuol saperne di più sul “come” e sul “quando”, avere dei riscontri, etc., l’unica cosa che si può fare è leggersi le profezie fatte dalla Madonna nelle sue varie apparizioni degli ultimi due secoli. Per fortuna, nonostante tali apparizioni siano state numerosissime, quelle in cui vi sono interessanti profezie riguardo il “quando” e il “come” della fine del mondo sono relativamente poche: tutte le altre apparizioni non ne contengono oppure sono ridondanti, cioè non danno informazioni nuove. Noi evidenziamo in dettaglio le informazioni che emergono da tali apparizioni sul “quando” e sul “come”, rispettivamente, nella sezione sulle apparizioni di Medjugorje-Garabandal e in quella Le altre apparizioni, di cui consigliamo la lettura dopo quella di Fatima, sulle apparizioni omonime e sul famoso Terzo segreto.

 

Qui, però, vogliamo esporre in estrema sintesi due risultati importanti sul “quando” e sul “come” che emergono da tale indagine, e che sono di utile introduzione alle due suddette interessantissime sezioni:

 

* QUANDO. La Madonna, in una delle sue apparizioni a Medjugorje, ha detto che “quando le apparizioni cesseranno a Medjugorje, termineranno pure in tutti gli altri siti nei quali si sono verificate apparizioni mariane. Quando questo accadrà, gli eventi descritti nei segreti [..] inizieranno a compiersi”. Per fortuna, per ora la Madonna continua ad apparire a Medjugorje il 25 di ogni mese (controlla qui se è apparsa anche l’ultimo mese lasciandoci, come di consueto, un messaggio). Per i dettagli, rimandiamo alla parte finale della sezione su Medjugorje-Garabandal.

 

* COME. Mettendo insieme le varie profezie della Madonna, si deduce il seguente quadro chiaro e coerente sul “come”: vi sarà (1) un GRANDE CATACLISMA-AVVERTIMENTO/I (primo castigo che ha origine sulla Terra: terribile guerra + “avvertimenti minori” comprendenti catastrofi naturali di grande portata), seguito da (2) un GRANDE MIRACOLO-SEGNO (principalmente, una grande Croce nel cielo), seguito a sua volta da (3) un CASTIGO (secondo castigo, questa volta dal Cielo e ad evidente opera di Dio, compiuto attraverso un corpo celeste). Per tutti i numerosi dettagli, rimandiamo alla parte finale di Le altre apparizioni.

 

 

 

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L’AVVOCATO DEL DIAVOLO…

 

Ecco la tipica obiezione di uno scettico e la relativa risposta…

 

 

1) Perché dovrei preoccuparmi per la Profezia dei Papi? In fondo, si tratta soltanto di una profezia…

 

Se la profezia di San Malachia risulta già di per sé estremamente inquietante – per usare un eufemismo – a causa del suo accordo assolutamente impressionante con la realtà storica e della frase finale, ancora di più lo è il fatto che essa si accorda con alcune altre famose profezie apocalittiche riguardanti la fine del mondo. L’attendibilità di queste altre profezie non è certo altrettanto evidente di quella dei Papi di San Malachia, che è in questo senso assolutamente unica; tuttavia è impressionante osservare come queste nuove “tessere” si incastrino perfettamente con le altre e fra loro e confermino in qualche modo la Profezia dei Papi. Il fatto che si dia credito alla Profezia di San Malachia e la si confronti con altre profezie storiche non deve stupire. Chi è credente sa bene che, come recita il Credo, Gesù ha parlato per mezzo dei profeti: «Credo nello Spirito Santo che è Signore, Dio e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio, e col Padre e il Figlio è adorato e glorificato ed ha parlato per mezzo dei profeti».

 

 

2) Puoi fare un esempio concreto di queste profezie in “perfetto” accordo con la Profezia dei Papi?

 

Secondo la famosa Profezia “dei tre Papi” di Garabandal, Papa Wojtyla corrisponde all’ultimo Papa prima della “FINE DEI TEMPI”. Il 20 dicembre 1962, infatti, la Madonna rivelò alla ragazzina spagnola Conchita Gonzales, durante una delle sue numerose apparizioni, un “segreto” che ella confidò alla madre il 3 giugno 1963, in occasione della morte di Papa Giovanni XXIII. Fu allora che Conchita disse apertamente a sua madre e poi ad altri: «Ora restano solo tre Papi». «Ma come fai a saperlo?», le chiese la madre. «Me l’ha detto la Madonna». «Allora sta per venire la fine del mondo?». «La Madonna non ha parlato di “fine del mondo”, ma di “FINE DEI TEMPI”». «E che differenza c’è?». «Questo non lo so. So solo che mi ha detto che dopo questo Papa ce ne saranno altri tre, poi giungerà la “FINE DEI TEMPI”». Dunque, secondo tale profezia, dopo Papa Wojtyla giungerà la “FINE DEI TEMPI”: da ciò si può facilmente dedurre che quest’ultima fase tragica e conclusiva prevista sin dall’Apocalisse di Giovanni inizia col Papa successivo ai “tre”, Benedetto XVI, in accordo con la Profezia di San Malachia.

 

 

3) Cosa rende credibile anche quest’altro annuncio profetico?

 

La Vergine parlò di questo argomento durante un’estasi di Conchita.

L’asserzione della Vergine fu in realtà una rettifica a una domanda posta dalla ragazza a proposito di qualcosa che aveva udito ma non capito bene: «Dice Mercedes (la scrittrice Mercedes Sali­sachs, lì presente) che, secondo le profezie di San Malachia sui pa­pi, ne restano solo due». E questo annuncio profetico, giunto in risposta a una palesemente errata interpretazione della Profezia di San Malachia, non è mai stato smentito da Conchita, che al contrario l’ha ripetuto, per iscritto e oralmente, ogni volta che è stato necessario. Non è pertanto ragionevole pensare, vista la sua precisione compromettente, che questa di­chiarazione possa essere stata frutto di delirio, o un inganno della ra­gazza. Dunque a Garabandal, fin dal 1963, siamo stati avvertiti con chiarezza, di nuovo, del fatto che stiamo per giungere a ore decisive, forse le ultime che l’orologio della Storia segnerà… E, come vedremo nelle prossime sezioni, i dettagli forniti a riguardo dalla Madonna in occasione delle sue numerose apparizioni in vari posti del mondo sono numerosi, molto interessanti e tutti complemantari fra loro.